Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5538 del 16 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:5538PEN

Massima

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Il delitto di sottrazione di cose sottoposte a pignoramento di cui all'art. 388, comma 5, c.p. si configura non solo quando la condotta sia obiettivamente idonea ad impedire la vendita della cosa pignorata, ma anche quando crei per gli organi della procedura esecutiva ostacoli o ritardi nel reperimento del compendio esecutato, rendendo più difficoltosa la concreta attuazione delle pretese, delle facoltà e dei diritti il cui pieno soddisfacimento l'ordinamento giuridico intende tutelare. Integra tale reato l'atto di disposizione di un bene immobile compiuto dal debitore dopo la notifica dell'atto di pignoramento, ma prima della trascrizione dello stesso nei registri immobiliari, in quanto l'essenza del pignoramento, quanto meno agli effetti penali, non è rappresentata dall'opponibilità del vincolo di indisponibilità rispetto ai terzi, ma dal suo contenuto precettivo che si sostanzia nell'ingiunzione rivolta al debitore di astenersi dal compiere atti diretti a sottrarre il bene alla procedura espropriativa. Pertanto, l'atto di disposizione del bene pignorato posto in essere dal debitore anteriormente alla trascrizione del pignoramento integra il delitto di sottrazione di cose sottoposte a pignoramento, a prescindere dal perfezionamento delle formalità processuali che l'ordinamento civile prescrive ai fini della validità ed efficacia del pignoramento stesso. Tuttavia, l'azione penale è improcedibile per difetto di querela qualora la sottoscrizione della persona offesa sulla querela sia stata autenticata da un avvocato non nominato difensore nel procedimento penale e la querela sia stata depositata senza previo conferimento di procura speciale da parte della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO F. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 3 marzo 2021 emessa dalla Corte d'appello dell'Aquila;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata;
lette le conclusioni del difensore, avv. (OMISSIS), che …

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