Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28494 del 10 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:28494PEN

Massima

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Il possesso di un veicolo con numero di telaio alterato e carta di circolazione relativa ad altro veicolo della stessa marca, senza fornire tempestivamente e in modo credibile le modalità di acquisto, integra il reato di ricettazione, non essendo sufficiente a escludere la responsabilità penale la mera indicazione, a distanza di anni, della persona che avrebbe venduto il veicolo. In tali casi, la prova richiesta dal ricorrente per dimostrare la propria buona fede è ritenuta superflua e inattendibile, in quanto tardiva e priva di elementi che giustifichino il possesso del bene di provenienza delittuosa. La motivazione della sentenza che rigetta tale prova e conferma la condanna per ricettazione appare pertanto adeguata e immune da vizi logici, non essendo necessaria la derubricazione del reato nella fattispecie contravvenzionale di cui all'art. 712 c.p., in assenza di elementi che comprovino una diversa e meno grave condotta dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. ((omissis)) nell'interesse di Le. Sa. nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Lecce del 1.6.2005 con la quale era stata confermata la sentenza del Tribunale di Nardo del 30.4.2004 di condanna alla pena di anni due di reclusione e euro 1.500,00 di multa per il reato di ricettazione di un'autovettura Audi.

L'imputato veniva fermato a bordo di una autovettura Audi con numero di telaio alterat…

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