Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30650 del 14 settembre 2006

ECLI:IT:CASS:2006:30650PEN

Massima

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Il rilascio di un falso certificato di esistenza in vita da parte di un esercente la professione sanitaria, al fine di indurre in errore un pubblico ufficiale circa la permanenza in vita del soggetto certificato, integra il reato di falsità in certificati previsto dall'art. 481 c.p., in quanto il professionista è tenuto ad accertare direttamente e con precisione la condizione di vita del soggetto al momento del rilascio del certificato. Inoltre, l'omissione da parte di mandatari speciali di comunicare al notaio rogante il decesso del mandante, al fine di consentire l'utilizzo di procure ormai estinte per legge, configura il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico di cui all'art. 483 c.p., in quanto la norma civilistica che prevede l'estinzione del mandato per morte del mandante impone implicitamente ai mandatari l'obbligo di dichiarare tale evento al pubblico ufficiale rogante, la cui mancata comunicazione determina una rappresentazione non veritiera nell'atto pubblico. Tali reati, pur essendo connessi sotto il profilo fattuale, sono autonomi e distinti, non potendo il reato di cui all'art. 476 c.p. (falsità materiale) assorbire le condotte di falsità ideologica e di falsità in certificati, in quanto le stesse integrano fattispecie delittuose diverse per oggetto giuridico tutelato e per struttura normativa. Pertanto, la qualificazione giuridica corretta dei fatti deve avvenire con riferimento agli artt. 481 e 483 c.p., anziché all'art. 476 c.p., con conseguente diversa determinazione del termine prescrizionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SECONDA SEZIONE PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.:

Dott. RIZZO ALDO SEBASTIANO PRESIDENTE

1. Dott. MORGIGNI ANTONIO CONSIGLIERE

2. Dott. CONZATTI ALESSANDRO "

3. Dott. CARDELLA FAUSTO "

4. Dott. TAVASSI MARINA ANNA "

ha pronunciato la seguente -

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) Bu.Re. N. IL 08/02/1943

2) De.Ro.Ro. N. IL 08/02/1921

3) Ia.Al. N. IL 16/11/1944

4) Sa.Gi. N. IL 02/04/1942

avverso SENTENZA del 18/02/2005

CORTE APPELLO DI ROMA

visti gli atti, la sentenza ed il procedimento udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere TAVASSI MARINA ANNA.

Udite le conclusioni del Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, Dott. Tindari Baglioni, che ha chiesto dichiararsi…

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