Cassazione penale Sez. III sentenza n. 31861 del 18 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:31861PEN

Massima

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La retrodatazione della decorrenza dei termini di custodia cautelare, prevista dall'art. 297, comma 3, c.p.p., opera quando i fatti oggetto della seconda ordinanza cautelare siano desumibili dagli atti prima del rinvio a giudizio per i fatti oggetto della prima ordinanza. Tuttavia, la nozione di "anteriore desumibilità dei fatti" non coincide con la mera conoscenza o conoscibilità di determinate evenienze fattuali, ma richiede che tali fatti siano documentati o dichiarati in atti processuali aventi una precisa "significanza processuale", idonei a far ritenere che il pubblico ministero ne fosse a conoscenza prima del rinvio a giudizio nel primo procedimento. La semplice annotazione di attività investigative relative a fatti diversi da quelli contestati nella seconda ordinanza cautelare non è sufficiente a integrare il requisito della "anteriore desumibilità" ai fini della retrodatazione, essendo necessario che gli atti processuali contengano elementi specifici e qualificati relativi ai fatti oggetto della seconda ordinanza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. SAVINO Mariapia - rel. Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) (DETTO (OMISSIS)) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1236/2013 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA, del 08/11/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIAPIA GAETANA SAVINO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Romano G., rigetto.

RITENUTO IN FATTO

In data 4 settembre 2013 il GIP presso il Tribunale di Modena sottoponeva alla misura custodiale carceraria (OMISSIS) indagato dei reati di cui al Decreto del Presidente della R…

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