Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 42283 del 15 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:42283PEN

Massima

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La richiesta di sospensione del procedimento con messa alla prova, prevista dall'art. 168-bis c.p., deve essere presentata entro le formalità di apertura del dibattimento di primo grado, in quanto tale istituto costituisce una modalità alternativa di definizione del procedimento, caratterizzata da esigenze di celerità processuale. Pertanto, la richiesta avanzata tardivamente, dopo la chiusura del dibattimento, è da ritenersi inammissibile, non essendo compatibile con la cadenza temporale imposta dalla legge per l'accesso a tale istituto. L'accertamento del reato e la sua riferibilità soggettiva all'imputato permangono, nonostante l'applicazione della causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p., con conseguente annotazione nel casellario giudiziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. BELLINI Ugo - rel. Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. TANGA Antonio L. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/06/2015 del TRIBUNALE di AREZZO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. UGO BELLINI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. ANIELLO Roberto, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Arezzo, con sentenza assunta in data 24 Giugno 2015, dichiarava non punibile (OMISSIS) pe…

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