Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 12787 del 23 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:12787CIV

Massima

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Il giudice, nell'esercizio della propria funzione giurisdizionale, è tenuto a redigere i provvedimenti giudiziari in modo chiaro e privo di errori materiali, al fine di garantire la certezza del diritto e la corretta identificazione delle parti processuali. Qualora si verifichi un mero errore materiale nell'indicazione delle generalità di una parte, il giudice è legittimato a disporne la correzione, anche d'ufficio, al fine di ristabilire la correttezza formale dell'atto, senza che ciò comporti alcuna modifica della sostanza della decisione già adottata. Il potere di correzione dell'errore materiale, infatti, rappresenta un rimedio volto a garantire l'integrità e l'esattezza del provvedimento giudiziario, senza incidere sul merito della controversia, in ossequio ai principi di correttezza, buona fede e lealtà processuale che devono informare l'attività giurisdizionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 2

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SETTIMJ Giovanni - Presidente

Dott. PETITTI Stefano - rel. Consigliere

Dott. D'ASCOLA Pasquale - Consigliere

Dott. BERTUZZI Mario - Consigliere

Dott. GIUSTI Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) ((OMISSIS)), rappresentata e difesa, per procura in atti, dall'Avvocato (OMISSIS), elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso lo studio dell'Avvocato (OMISSIS);

- ricorrente -

contro

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE, in persona del Ministro pro tempore;

- intimato -

per la correzione di errore materiale occorso nell'ordinanza della Corte di cassazione n. 19012 del 2012, depositata il 16 set…

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