La presentazione di un'istanza di accertamento di conformità ex art. 140 l.r. Toscana n. 1/2005 per un abuso edilizio determina la sopravvenuta carenza di interesse a coltivare il ricorso avverso il provvedimento sanzionatorio adottato dal Comune, in quanto l'interesse a ricorrere si sposta sul futuro provvedimento che deciderà sulla domanda di sanatoria. In tale ipotesi, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, ai sensi dell'art. 35, comma 1, lett. c), c.p.a., con compensazione delle spese di giudizio in ragione dell'accordo intervenuto tra le parti. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che la presentazione di un'istanza di sanatoria ediliza fa venir meno l'interesse a impugnare il provvedimento sanzionatorio, in quanto l'interesse si sposta sulla decisione futura sulla domanda di accertamento di conformità. Ciò comporta l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, con compensazione delle spese di giudizio in caso di accordo tra le parti.