Cassazione penale Sez. III sentenza n. 32057 del 24 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:32057PEN

Massima

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La coltivazione non autorizzata di piante da cui sono estraibili sostanze stupefacenti integra un reato di pericolo presunto, ma il giudice è tenuto a verificare in concreto l'offensività della condotta, accertando l'idoneità della sostanza ricavata a produrre un effetto drogante rilevabile. Pertanto, ai fini della punibilità, non è sufficiente la mera coltivazione, essendo necessario che la condotta abbia effettivamente leso o messo in pericolo il bene giuridico tutelato, ossia la salute pubblica. Il principio di offensività, inteso nella sua accezione concreta, impone al giudice di valutare se la condotta contestata all'imputato sia stata idonea a porre in pericolo il bene protetto dalla norma incriminatrice, non essendo sufficiente il mero riferimento a considerazioni teoriche e di principio. Soltanto qualora la sostanza ricavata dalla coltivazione non sia idonea a produrre un effetto stupefacente in concreto rilevabile, la condotta potrà essere ritenuta inoffensiva e, pertanto, non integrare il reato previsto dalla normativa sugli stupefacenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - est. Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa il 17 gennaio 2012 dalla corte d'appello di Catania;

udita nella pubblica udienza del 12 febbraio 2013 la relazione fatta dal ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS).

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con la sentenza in epigrafe la corte d'appello di Catani…

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