Il mancato rispetto del termine perentorio di novanta giorni per la riassunzione del processo interrotto per fallimento della parte ricorrente determina l'estinzione del giudizio amministrativo, in applicazione dell'art. 80, comma 3, del codice del processo amministrativo. Tale disposizione, infatti, prevede che, in caso di interruzione del processo per fallimento, il processo debba essere riassunto a cura della parte più diligente entro il termine perentorio di novanta giorni dalla conoscenza legale dell'evento interruttivo. Il mancato rispetto di tale termine comporta l'estinzione del giudizio, ai sensi dell'art. 35, comma 2, lett. a), del codice del processo amministrativo. La declaratoria di estinzione del processo per mancata riassunzione nel termine perentorio di cui all'art. 80, comma 3, cod. proc. amm. è pertanto una conseguenza automatica della dichiarazione di fallimento della parte ricorrente, a tutela del principio di ragionevole durata del processo e della certezza dei rapporti giuridici.