La prova del perfezionamento della notifica a mezzo posta dell'atto d'appello nel termine di cui all'art. 327 c.p.c. è validamente fornita dall'elenco di trasmissione delle raccomandate recante il timbro datario delle Poste, il quale attesta la consegna all'ufficio postale, essendo equiparabile alla ricevuta di spedizione della raccomandata. Pertanto, il giudice di merito non può disattendere tale prova, attribuendo all'apposizione del timbro datario sulla distinta un significato diverso dalla data di consegna all'ufficio postale, in quanto ciò integrerebbe una violazione e falsa applicazione dell'art. 53, comma 2, d.lgs. n. 546/1992, in combinato disposto con gli artt. 22 d.lgs. n. 546/1992, 156 c.p.c. e 2699 c.c. La tempestività della notifica dell'atto d'appello, comprovata dalla distinta di spedizione recante il timbro datario, deve essere riconosciuta dal giudice di merito, il quale non può dichiarare l'inammissibilità dell'appello per tardività. Tale principio si applica in tutti i casi in cui la notifica dell'atto d'appello avvenga a mezzo posta, essendo la distinta di spedizione con il timbro datario delle Poste la prova idonea a dimostrare il perfezionamento della notifica nel termine di legge, indipendentemente dalla data di ricezione effettiva da parte del destinatario.