Consiglio di Stato sentenza n. 5357 del 2007

ECLI:IT:CDS:2007:5357SENT

Massima

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La reiterazione di un vincolo di destinazione a verde pubblico su un'area privata da parte di un Comune nell'ambito della pianificazione urbanistica generale è legittima, in quanto espressione della discrezionalità amministrativa, purché risulti motivata in base ai criteri generali di impostazione del piano regolatore, senza necessità di una specifica e analitica motivazione, salvo il caso in cui la reiterazione del vincolo abbia generato legittime aspettative o affidamento nei proprietari, meritevoli di specifica considerazione. Le scelte urbanistiche di carattere generale, infatti, costituiscono apprezzamenti di merito, sottratti al sindacato di legittimità, salvo che non siano inficiate da errori di fatto, illogicità o irragionevolezza manifesta. Pertanto, la mancata valutazione di elementi specifici, come la mutata vocazione urbanistica dell'area o la presenza di aree verdi limitrofe, non determina di per sé l'illegittimità della destinazione a verde pubblico, qualora tale scelta risulti coerente con i criteri generali di pianificazione adottati dall'amministrazione comunale. Inoltre, la reiezione delle osservazioni presentate dai privati in sede di formazione del piano regolatore non richiede una particolare motivazione, essendo esse meri apporti collaborativi, sufficientemente esaminati e ritenuti in contrasto con gli interessi e le considerazioni generali posti a base della formazione del piano. Infine, la mancata pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della delibera regionale di approvazione del piano regolatore comunale non determina l'illegittimità dello strumento urbanistico, in quanto tale forma di pubblicità è finalizzata alla presentazione di osservazioni, ma non è richiesta per le successive fasi del procedimento, salvo il caso in cui le modifiche apportate al piano originario abbiano comportato una profonda deviazione dai criteri posti a base dello stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la seguente

DECISIONE

sul ricorso in appello n. 6059/2000, proposto dal sig. Ca.Gi., in proprio e quale procuratore speciale della sig.ra Pe.Te., rappresentato e difeso dagli avv.ti Fr.Pa. e Fa.Lo., elettivamente domiciliato in Ro., Co.Tr. n. (...) presso l'avv. Gi.Re.;

contro

Comune di Gr.Di.Pu., rappresentato e difeso dall'avv. Fr.Ca., elettivamente domiciliato in Ro., via De.Mi. n. (...), presso il dr. Pa.Bo. (Studio Do. e associati);

e nei confronti di

Regione Pu., n.c.;

per l'annullamento

della sentenza n. 254/99 del 22/4/99 del T.A.R. della Puglia, sede di Bari, sez. II;

Visto il ricorso con i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Gr.Di.Pu.;

Visti gli atti tutti della causa;

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