Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12019 del 30 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:12019PEN

Massima

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Il riconoscimento della continuazione tra il reato associativo e i reati-fine commessi nell'ambito del programma criminoso del sodalizio richiede la verifica di precisi indici che connotino l'unitarietà e l'originaria programmazione delle condotte delittuose, quali l'omogeneità delle violazioni e del bene protetto, la contiguità spazio-temporale, le singole causali, le modalità della condotta, la sistematicità e le abitudini programmate di vita dell'agente. Non è sufficiente la mera circostanza che i reati-fine rientrassero nel novero delle attività della compagine criminale e fossero finalizzati al suo rafforzamento, essendo necessario che, al momento dell'adesione all'associazione, essi fossero già stati programmati almeno nelle loro linee essenziali. Pertanto, il vincolo della continuazione non può essere automaticamente esteso a tutti i reati commessi in ambito associativo, dovendosi escludere quelli legati a circostanze ed eventi contingenti e occasionali, non prevedibili ab origine. Inoltre, la diversità del ruolo svolto dall'agente nei singoli episodi delittuosi e l'ampio lasso temporale che li separa possono costituire elementi ostativi al riconoscimento della continuazione, in quanto indici della mancanza di un unitario disegno criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/01/2020 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DANIELE CAPPUCCIO;
lette le conclusioni del PG, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con provvedimento dell'1 febbraio 2020 la Corte di appello di Napoli ha rigettato l'istanza volta al riconoscimento del vincolo della continuazione, in executivis, tra i reati accertati, nei confronti di (OMISSIS):
1) c…

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