Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7257 del 24 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:7257PEN

Massima

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La causa di non punibilità della provocazione in tema di reati contro l'onore sussiste quando tra l'insorgere della reazione offensiva e il fatto ingiusto altrui vi sia una reale contiguità temporale, intesa in senso relativo, e quando il fatto ingiusto, pur non integrando gli estremi di un illecito civile o penale, sia comunque lesivo di regole comunemente accettate nella civile convivenza. Il giudice di merito, nel valutare l'applicabilità di tale esimente, non può far riferimento a criteri estranei, quali lo stato di mancato turbamento dell'offensore o la chiusura dell'accaduto con le scuse all'offeso, ma deve motivare in ordine ai suddetti principi di immediatezza della reazione e sussistenza di un fatto ingiusto lesivo di regole di comune convivenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17 ottobre 2014 del Giudice di Pace di Lecco;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. AMATORE Roberto;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. BIRRITTERI Luigi che ha concluso per l'annullamento con rinvio limitatamente al mancato riconoscimento dell'esimente della ritorsione;
udito per l'imputato l'Avv. (OMISSIS) che…

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