L'associazione non riconosciuta non ha legittimazione attiva a far valere in giudizio, in nome proprio, i diritti individuali dei propri associati, salvo che una specifica norma di legge non le attribuisca tale legittimazione. L'associazione può agire in giudizio solo per la tutela dei propri interessi collettivi, in quanto soggetto autonomo e distinto dai singoli associati, la cui tutela dei diritti individuali deve essere esercitata direttamente dai medesimi. Pertanto, l'associazione non riconosciuta non può agire in giudizio per far valere la violazione di diritti personali dei propri iscritti, come la violazione della normativa in tema di raccolta di dati personali, se non dimostra di avere un proprio interesse giuridicamente rilevante distinto da quello dei singoli associati. La legittimazione ad agire in giudizio per la tutela di diritti altrui, in qualità di sostituto processuale, deve trovare espressa previsione normativa, non essendo sufficiente il mero interesse collettivo dell'associazione.