Cassazione penale Sez. III sentenza n. 141 del 8 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:141PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere valutato dal giudice in relazione alla concreta attualità del rischio di commissione di nuovi illeciti, desumibile da elementi specifici e recenti, idonei a dimostrare la persistenza della potenzialità criminale dell'indagato. A tal fine, non è sufficiente il mero accertamento della sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, ma è necessario che il giudice effettui una prognosi individualizzata, basata su dati concreti e attuali, circa la probabilità che l'indagato possa reiterare il reato, tenendo conto delle peculiarità del caso e della condotta dell'imputato. La sola gravità del fatto contestato e l'assenza di attività lavorativa, pur potendo costituire indici rilevanti, non sono di per sé sufficienti a giustificare l'applicazione di una misura cautelare detentiva, se non sono accompagnati da altri elementi che dimostrino l'effettiva attualità del pericolo di recidiva. Il giudice deve, pertanto, motivare in modo specifico e congruo sulla sussistenza di tale pericolo, valutando in modo individualizzato la posizione di ciascun indagato e la concreta idoneità di eventuali misure meno afflittive a scongiurare il rischio di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandr - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Roma del 30 maggio 2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ANDRONIO Alessandro M.;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. BALDI Fulvio, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. - Con ordinanza del 30 maggio 2017, il Tribunale di Roma ha - per quan…

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