La concessione temporanea di suolo pubblico per l'installazione di un chiosco prefabbricato può essere legittimamente revocata dall'amministrazione comunale quando l'area è destinata dal piano regolatore a parcheggio pubblico, anche in assenza di un esplicito provvedimento di rigetto della domanda di rinnovo della concessione, purché l'amministrazione abbia previamente avviato l'istruttoria sulla richiesta dell'interessato. In tal caso, l'occupazione del suolo pubblico senza il necessario titolo legittimante giustifica l'ordine di rimozione del chiosco, in quanto l'amministrazione è tenuta a dare attuazione alle previsioni del piano regolatore, prevalenti rispetto all'interesse del privato alla prosecuzione dell'attività commerciale. Il mancato rispetto dei termini procedimentali da parte dell'amministrazione non inficia la legittimità dei successivi provvedimenti adottati, purché l'istruttoria sia stata tempestivamente avviata. Inoltre, il silenzio serbato dall'amministrazione sulla domanda di rinnovo della concessione non può essere equiparato al silenzio-assenso, in quanto la disciplina del silenzio-assenso non era applicabile ai procedimenti concessori di occupazione di suolo pubblico anteriormente alle modifiche legislative intervenute nel 2005-2006.