Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13372 del 25 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:13372PEN

Massima

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Il mancato invio di un atto da parte del pubblico ministero, ai sensi dell'art. 309, comma 5, c.p.p., non comporta automaticamente la declaratoria di inefficacia della misura cautelare, ma richiede una valutazione sostanziale da parte del giudice circa la rilevanza dell'atto non trasmesso per la posizione dell'indagato. Pertanto, il giudice deve verificare: a) se l'atto non trasmesso si trovasse effettivamente nella disponibilità del pubblico ministero al momento dell'invio degli atti; b) se tale atto contenga elementi oggettivamente favorevoli all'indagato, tali da inficiare la credibilità delle dichiarazioni a suo carico. Solo in presenza di tali condizioni, la mancata trasmissione dell'atto può comportare la declaratoria di inefficacia della misura cautelare, in applicazione di un'interpretazione sostanziale e non meramente formalistica dell'obbligo di cui all'art. 309, comma 5, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pubblico Ministero presso il Tribunale di Savona;

nei confronti di:

ND. AL. , n. (OMESSO);

avverso l'ordinanza del 18.10.2008 emessa dal Tribunale del riesame di Genova;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza - in camera di consiglio, dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo l'acco…

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