Il direttore dei lavori, quale soggetto incaricato dal committente di vigilare sull'esecuzione dell'opera, ha il dovere di accertare la conformità dei lavori al progetto, al capitolato e alle regole della buona tecnica, senza che da tale attività derivi la sua corresponsabilità con l'appaltatore per i difetti dell'opera derivanti da vizi progettuali, salvo che gli sia stato espressamente affidato anche l'incarico aggiuntivo di verificare la fattibilità e l'esattezza tecnica del progetto. Pertanto, in assenza di un capitolato tecnico che descriva dettagliatamente le opere da eseguire, il direttore dei lavori è comunque tenuto a vigilare sulla corretta applicazione delle regole della tecnica costruttiva, al fine di prevenire l'insorgenza di gravi difetti dell'opera, senza che la mancata attribuzione di un incarico specifico di verifica del progetto possa esonerarlo da tale obbligo di controllo. Tuttavia, il direttore dei lavori non può essere ritenuto responsabile per i vizi dell'opera derivanti da scelte progettuali o esecutive operate in autonomia dall'appaltatore, senza la sua ingerenza o approvazione, e di cui sia rimasto estraneo. La responsabilità del direttore dei lavori, ai sensi dell'art. 1669 c.c., presuppone quindi che egli abbia omesso di esercitare i poteri di controllo e vigilanza sulla corretta esecuzione dell'opera, in relazione agli aspetti di cui era stato incaricato, e che tale omissione abbia concausalmente contribuito al verificarsi dei gravi difetti dell'opera.