Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12766 del 16 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:12766PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, previsto dall'art. 594 c.p., è stato depenalizzato dal D.Lgs. n. 7/2016, con la conseguenza che il fatto, pur rimanendo illecito sul piano civile, non è più punibile penalmente. In caso di sentenza di condanna per tale reato, successivamente abrogato, il giudice dell'impugnazione deve annullare la sentenza senza rinvio, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato, fermo restando il diritto della parte civile di agire ex novo nella sede naturale per il risarcimento del danno e l'eventuale irrogazione della sanzione pecuniaria civile. Ciò in applicazione del principio, affermato dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, secondo cui, in caso di depenalizzazione di un reato, il giudice dell'impugnazione deve revocare anche i capi della sentenza che concernono gli interessi civili, essendo venuto meno il titolo penale che aveva legittimato la costituzione di parte civile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto Luigi - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/09/2014 della Corte di Appello di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RICCARDI Giuseppe;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa DI NARDO Marilia, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio perche' il fatto non e' piu' previsto dalla le…

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