Consiglio di Stato sentenza n. 5056 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:5056SENT

Massima

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Il decreto di espropriazione per pubblica utilità è legittimo se adottato entro il termine di vigenza della dichiarazione di pubblica utilità, anche se questa discende dalla delibera di approvazione del progetto definitivo delle opere di urbanizzazione primaria e non dalla delibera di approvazione del piano per gli investimenti produttivi (P.I.P.). Infatti, la delibera di approvazione del P.I.P. costituisce solo il vincolo preordinato all'esproprio, mentre la dichiarazione di pubblica utilità, con il relativo termine decennale di efficacia, può essere validamente contenuta in una successiva delibera che approva il progetto definitivo delle opere da realizzare. Pertanto, il decreto di esproprio adottato entro il termine di cinque anni dalla pubblicazione della delibera che ha approvato il progetto definitivo delle opere e dichiarato la pubblica utilità, è tempestivo e legittimo, anche se il P.I.P. originario era scaduto. La mancanza di autorizzazione regionale al P.I.P. non determina la nullità dello stesso, ma al più la sua illegittimità, con conseguente onere di impugnazione nel termine di decadenza. Inoltre, le censure avverso gli atti presupposti del decreto di esproprio, come la delibera di approvazione del P.I.P. e quella di approvazione del progetto definitivo delle opere, sono inammissibili se proposte oltre il termine di decadenza previsto per l'impugnazione di tali atti.

Sentenza completa

Pubblicato il 02/11/2017

N. 05056/2017REG.PROV.COLL.

N. 00197/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 197 del 2017, proposto dal signor Giovanni Olia, rappresentato e difeso dagli avvocati Pietro Natale Diaz e Teresa Pes, con domicilio eletto presso lo studio Marta Angela Elena Diaz in Roma, via Arrigo Boito, 31;

contro

Comune di Giave, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato Benedetto Ballero, con domicilio eletto presso lo studio Antonia De Angelis in Roma, via Portuense, 104;

nei confronti di

Chessa s.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., non costituita in giudizio;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. per la Sardegna, sezi…

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