Cassazione penale Sez. I sentenza n. 2629 del 17 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:2629PEN

Massima

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Il concorso di moventi personali e di scopo associativo non esclude la configurabilità del reato di associazione per delinquere, purché sia accertata l'esistenza di un accordo finalizzato alla commissione di una serie indeterminata di delitti, anche se taluni di essi possano essere motivati da ragioni individuali. L'adesione al programma criminoso del sodalizio di appartenenza è logicamente compatibile con la coesistenza di moventi personali che hanno determinato l'indagato alla commissione di alcuni delitti specifici, essendo sufficiente che l'accordo associativo abbia come obiettivo la realizzazione di una pluralità indeterminata di reati, anche se alcuni di essi possano essere ispirati da finalità individuali. Ai fini della configurabilità del reato di associazione per delinquere, non è necessario che tutti i reati programmati siano espressamente indicati nei capi di imputazione, essendo sufficiente che l'accordo associativo abbia come scopo la commissione di una serie indeterminata di delitti, comprensivi anche di quelli logicamente successivi nel tempo e necessari a mantenere il controllo del territorio acquisito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 604/2012 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 17/05/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE LOCATELLI;

sentite le conclusioni del PG Dott. Viola Pompeo che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza del 17.5.2012 il Tribunale del riesame di Bari, adito a norma dell'articolo 309 cod. proc. pen., confermava la misura cautelare della custodia in carcere …

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