Cassazione penale Sez. III sentenza n. 2413 del 22 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:2413PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere finalizzata alla raccolta illecita di giochi e scommesse online, nonché all'evasione fiscale, sussiste quando vi sia la prova di un sodalizio criminoso caratterizzato da stabilità organizzativa e operativa, capillarità territoriale, elevata capacità reddituale e indotto criminale, anche con episodi di violenza, volto a realizzare un numero indeterminato di delitti concernenti la gestione di apparecchi e software per giochi d'azzardo non autorizzati dall'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, nonché l'evasione del prelievo erariale unico e l'occultamento dei relativi proventi nelle dichiarazioni dei redditi. Tali elementi, unitamente alla persistenza di un concreto e attuale pericolo di reiterazione dei reati, in ragione della caratura criminale degli associati e della struttura stabile e duratura del sodalizio, legittimano l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari. La circostanza che alcuni apparecchi siano stati ritenuti regolari in precedenti procedimenti non esclude la configurabilità del reato associativo, atteso che l'illecita raccolta di giochi d'azzardo poteva essere dissimulata dietro la parvenza di una sostanziale regolarità dell'attività imprenditoriale. Né rileva la mancata iscrizione nel registro degli indagati di funzionari pubblici per reati commessi, non essendo necessaria tale circostanza ai fini della configurabilità del delitto associativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMOROSO Giovanni - Presidente

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Potenza in data 20 visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito, per l'indagato, l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordin…

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