Cassazione civile Sez. II sentenza n. 106 del 4 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:106CIV

Massima

Massima ufficiale
In tema di appalto, la previsione in contratto del diritto dell'appaltatore al pagamento di acconti da parte del committente e della periodica esigibilità di essi sulla base della constatazione, misurazione e contabilizzazione dei lavori eseguita in contraddittorio delle parti o del direttore dei lavori, non è idonea ad integrare e sostituire la verifica dell'opera che, ai sensi dell'art. 1665 c.c., il committente ha il diritto di eseguire dopo l'ultimazione dei lavori medesimi, né costituisce prova legale del diritto al corrispettivo maturato sulla base dei conteggi eseguiti; tuttavia, gli stati di avanzamento approvati, anche mediatamente, dal committente possono essere considerati prova del diritto dell'appaltatore, se il committente non dimostri che nei fatti, per quantità dei lavori eseguiti e prezzi applicati, l'opera è difforme da quella che da tali atti complessivamente risulta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ODDO Massimo - rel. Presidente

Dott. BURSESE Gaetano Antonio - Consigliere

Dott. MAZZACANE Vincenzo - Consigliere

Dott. BIANCHINI Bruno - Consigliere

Dott. SAN GIORGIO Maria Rosaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ci. Pa. - rappresentato e difeso in virtu' di procura speciale in calce al ricorso dall'avv. Zinchi Tullio del Foro di Siena e dall'avv. Alessandro Nicoletti, presso il quale e' elettivamente domiciliato in Roma, al Lungotevere dei Mellini, n. 24;

- ricorrente -

contro

De. Li. Gi. - titolare della ditta Ri. - rappresentato e difeso in virtu' di procura speciale in calce al controricorso dall'avv. Pagni Riccardo del Foro di Sie…

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