Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26866 del 28 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:26866PEN

Massima

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Il dolo eventuale, quale forma di elemento soggettivo del reato, si configura quando l'agente, pur non volendo direttamente l'evento lesivo, se ne rappresenta la possibilità di verificazione e, nonostante ciò, accetta il rischio che esso si realizzi, proseguendo consapevolmente nella propria condotta. Pertanto, ai fini dell'accertamento del dolo eventuale, non è necessaria la prova di una rappresentazione certa dell'evento dannoso, essendo sufficiente che l'agente si sia rappresentato la concreta possibilità del suo verificarsi e abbia nondimeno accettato tale rischio, proseguendo nella propria azione. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del dolo eventuale, deve tenere conto di tutti gli elementi oggettivi e soggettivi emergenti dal caso concreto, senza limitarsi a considerare la mera prevedibilità dell'evento, ma verificando altresì se l'agente abbia effettivamente preso in considerazione la possibilità del suo verificarsi e l'abbia consapevolmente accettata. La motivazione della sentenza, pertanto, deve dare conto in modo logico e coerente di tale accertamento, senza incorrere in manifeste illogicità o contraddizioni, pena l'annullamento per vizio di legittimità. Quanto alla prescrizione del reato, essa matura successivamente alla pronuncia della sentenza di secondo grado, tenendo conto anche di eventuali periodi di sospensione, e non può essere rilevata d'ufficio dal giudice di legittimità in caso di inammissibilità del ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'Appello di Catania del 14.10.2014;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. AMATORE Roberto;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CORASANITI Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito per l'imputato l'Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.

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