Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21411 del 21 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21411PEN

Massima

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Il provvedimento di applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali, adottato nei confronti di un soggetto ritenuto socialmente pericoloso, deve essere adeguatamente motivato in ordine alla sussistenza attuale dei requisiti di legge, con riferimento a elementi concreti e specifici, idonei a dimostrare la pericolosità sociale del proposto e la provenienza illecita dei beni a lui riconducibili, anche se formalmente intestati a familiari. L'accertamento della pericolosità sociale e della riferibilità dei beni al proposto non richiede una prova piena, essendo sufficiente la presenza di gravi indizi, desumibili anche da intercettazioni telefoniche e da elementi indiziari, purché la motivazione sia logica, coerente e completa. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla sola violazione di legge, senza possibilità di censurare l'illogicità manifesta della motivazione, salvo che questa risulti del tutto assente o meramente apparente. La mancata osservanza di termini meramente ordinatori previsti dalla legge non determina la nullità del procedimento, se non espressamente sanzionata dalla legge stessa. Il diritto di difesa del proposto è adeguatamente tutelato dall'atto introduttivo del procedimento, che deve contenere la contestazione specifica della misura richiesta e degli elementi di fatto posti a suo fondamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. GI. N. IL (OMESSO);

2) PI. CA. N. IL (OMESSO);

3) CA. FI. N. IL (OMESSO);

4) CA. AN. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 15/04/2008 CORTE APPELLO di BOLOGNA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPOZZI RAFFAELE;

lette le conclusioni del P.G. Dr. Stabile Carmine che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

con provvedimento del 7.6.04 il…

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