Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso per cassazione proposto dall'imputato avverso la sentenza di condanna emessa dalla Corte di appello, afferma il principio secondo cui il termine per proporre impugnazione decorre dalla scadenza del termine fissato dal giudice per il deposito della motivazione della sentenza, salvo i casi di deposito tardivo, in cui il termine decorre dalla notifica dell'avviso di deposito. Pertanto, il ricorso proposto oltre il termine di quarantacinque giorni previsto dall'art. 585 c.p.p. deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende. Tale principio mira a garantire la ragionevole durata del processo e la certezza dei termini processuali, essenziali per l'ordinato svolgimento del procedimento penale e il rispetto del diritto di difesa delle parti.