Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13396 del 30 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:13396PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La minaccia di morte o di grave danno alla persona, prospettata al fine di costringere la vittima a compiere o omettere un atto, integra il reato di tentata violenza privata, anche qualora la vittima non subisca una effettiva riduzione della propria capacità di autodeterminazione, purché la condotta minacciosa sia idonea a generare un ragionevole timore nell'offeso. La reiterazione della condotta intimidatoria, anche dopo la denuncia, nonché l'atteggiamento sprezzante e tracotante dell'imputato, escludono l'applicabilità della causa di non punibilità prevista dall'art. 131-bis c.p. per la particolare tenuità del fatto, in quanto tali elementi denotano una gravità del comportamento che lo rende non meritevole di tale beneficio, a prescindere dall'entità del danno concretamente arrecato. La valutazione della credibilità soggettiva della persona offesa e dell'attendibilità intrinseca del suo racconto, pur richiedendo un vaglio più penetrante rispetto ad altri testimoni, può essere effettuata sulla base delle dichiarazioni della stessa, senza necessità di ulteriori riscontri estrinseci, qualora non emergano elementi che ne inficino l'affidabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - rel. Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 31/01/2019 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GAETANO DI GIURO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. ORSI LUIGI, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
udito il difensore:
l'avvocato (OMISSIS) del foro di PALMI, in qualita' di sostituto processuale dell'avvo…

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