L'esercizio del diritto di astensione dalle udienze da parte del difensore, attuato nel rispetto delle prescrizioni formali e sostanziali previste dalla legge e dal codice di autoregolamentazione, costituisce espressione di un diritto di libertà di rilievo costituzionale e non un mero legittimo impedimento. Tale diritto impone il rinvio dell'udienza, anche in forma camerale, purché il difensore abbia manifestato in maniera univoca la volontà di parteciparvi. Il mancato accoglimento della richiesta di rinvio per adesione all'astensione determina la nullità della sentenza pronunciata in assenza del difensore, a seconda che la sua partecipazione sia necessaria o meno. Il bilanciamento tra il diritto di astensione del difensore e i contrapposti diritti e valori costituzionali è stato realizzato dal legislatore con la legge n. 146 del 1990 e le fonti secondarie ivi previste, mentre al giudice spetta il compito di accertare il rispetto delle relative regole.