Il titolare di un'autorizzazione amministrativa per la somministrazione di alimenti e bevande è soggetto alla revoca del titolo qualora, salvo proroga in caso di comprovata necessità, non attivi l'esercizio entro centottanta giorni dalla data del rilascio ovvero ne sospenda l'attività per un periodo superiore a dodici mesi. L'interruzione ingiustificata dell'attività autorizzata, non supportata da idonea documentazione probatoria, legittima l'amministrazione competente a dichiarare la decadenza del titolare dal diritto di esercizio, senza che possano essere addotte a giustificazione eventuali carenze del locale messo a disposizione dall'ente, ove risulti che lo stesso fosse stato reso idoneo all'attività autorizzata. Il principio di tutela dell'affidamento del privato, infatti, non può prevalere sull'esigenza di garantire l'effettivo esercizio dell'attività commerciale autorizzata, a tutela della concorrenza e dell'interesse pubblico sotteso al rilascio del titolo. Pertanto, la revoca dell'autorizzazione per mancato esercizio dell'attività, disposta dall'amministrazione competente nel rispetto dei termini e delle condizioni previsti dalla legge, è legittima e non può essere censurata per violazione di legge o eccesso di potere.