Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29259 del 12 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:29259PEN

Massima

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L'attenuante della provocazione di cui all'art. 62, n. 2, c.p. richiede la sussistenza di tre elementi costitutivi: a) lo "stato d'ira", quale alterazione emotiva anche protratta nel tempo; b) il "fatto ingiusto altrui", inteso come effettiva contrarietà a regole giuridiche, morali e sociali, valutata oggettivamente nell'ambito della collettività di riferimento; c) un rapporto di causalità psicologica, e non di mera occasionalità, tra l'offesa e la reazione, indipendentemente dalla proporzionalità tra le condotte. Pertanto, la concessione di tale attenuante deve essere fondata su una ricostruzione analitica della dinamica degli accadimenti, che chiarisca compiutamente il contenuto e il tono delle frasi provocatorie, la reazione della vittima e il nesso psicologico tra questi elementi, senza limitarsi a valutazioni meramente assertive o congetturali. In assenza di tali elementi probatori, la motivazione risulta inadeguata e contraddittoria, imponendo l'annullamento della sentenza con rinvio per un nuovo giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore generale presso la Corte di appello di Roma;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
E inoltre da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
Avverso la sentenza n. 27/2014 emessa il 16/01/2015 dalla Corte di assise di appello di Roma;
Udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Alessandro Centonze;
Udito il Procuratore generale, in persona della Dott.ssa Marilia Di Nardo, che ha concluso per l'accoglimento del ricorso del Procuratore generale presso la Corte di appello di…

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