Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30543 del 16 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:30543PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento aggravato ai sensi dell'art. 635 c.p. in relazione all'art. 625 c.p., n. 7 (danneggiamento di cosa esposta alla pubblica fede) non può essere configurato quando l'immobile danneggiato, pur non abitato o dismesso, sia ancora dotato di strutture, barriere o impedimenti, preordinati in modo permanente ad assicurarne l'inviolabilità da parte di terzi, in quanto in tal caso non può ritenersi integrata la condizione di esposizione alla pubblica fede. Ai fini dell'applicazione di tale aggravante, rileva la concreta idoneità del bene danneggiato a suscitare l'affidamento della collettività sulla sua integrità, a prescindere dalla sua natura mobile o immobile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. LANZA Lui - rel. Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedett - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il giorno (OMISSIS);

(OMISSIS) nata il giorno (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte di appello di L'Aquila 1 dicembre 2010;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Luigi Lanza;

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.

RITENUTO IN FATTO

1.…

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