Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40319 del 2 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:40319PEN

Massima

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Il dipendente pubblico che, simulando uno stato di malattia, ottiene indebitamente certificati medici attestanti la necessità di prolungati periodi di riposo e, nel contempo, svolge attività lavorativa privata più gravosa di quella cui era adibito presso l'amministrazione pubblica, realizza il reato di truffa aggravata in danno dell'ente pubblico di appartenenza. La condotta fraudolenta del dipendente, caratterizzata dalla reiterazione nel tempo e dalla particolare intensità del dolo, giustifica l'applicazione di una pena detentiva significativa, anche in considerazione del danno patrimoniale arrecato all'ente pubblico. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, purché la stessa non risulti frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico, essendo congruamente motivata sulla base degli elementi di cui agli artt. 132 e 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/02/2018 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere FABIO DI PISA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore MARINELLI FELICETTA, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore dell'imputata Avvocato (OMISSIS) che ha concluso insistendo per l'accoglimento del ri…

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