Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28112 del 8 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:28112PEN

Massima

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La circostanza aggravante del cosiddetto "metodo mafioso" è configurabile anche a carico di un soggetto che non faccia parte di un'associazione di tipo mafioso, ma ponga in essere, nella commissione del fatto a lui addebitato, un comportamento minaccioso tale da richiamare alla mente e alla sensibilità del soggetto passivo quello comunemente ritenuto proprio di chi appartenga ad un sodalizio del genere anzidetto. Tuttavia, i caratteri mafiosi del metodo utilizzato per commettere un delitto non possono essere desunti dalla mera reazione delle vittime alla condotta tenuta dall'imputato, ma devono concretizzarsi in un comportamento oggettivamente idoneo ad esercitare una particolare coartazione psicologica sulle persone, con i caratteri propri dell'intimidazione derivante dall'organizzazione criminale evocata. Pertanto, l'applicazione di tale aggravante richiede la presenza di ulteriori evidenze oggettive, quali espressioni minacciose, il contesto e le modalità della condotta, l'atteggiamento e la gestualità dell'agente, i suoi rapporti con esponenti della consorteria criminale e il contesto ambientale, tali da conferire al comportamento l'idoneità ad evocare, con efficienza causale, l'esistenza di un sodalizio e incutere un timore aggiuntivo di una ritorsione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSTANZO Angelo - Presidente

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/02/2019 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere VIGNA MARIA SABINA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale ANGELILLIS Ciro che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata, la Corte di appello di Napoli ha confermato la sentenza del Tribun…

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