Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20799 del 25 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:20799PEN

Massima

Il danneggiamento di un bene, anche se commesso nel contesto di un tentativo di furto, richiede la prova dell'elemento soggettivo del dolo, non essendo sufficiente la mera volontà di commettere il furto. Pertanto, qualora emerga che il danneggiamento sia avvenuto per caso, senza la consapevolezza e l'intenzione dell'agente di arrecare tale danno, non può configurarsi il reato di danneggiamento, ma al più una responsabilità a titolo di colpa. In tali ipotesi, il danneggiamento deve essere escluso e la pena comminata per il reato di danneggiamento deve essere eliminata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Antonio - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

KA. KA. , n. (OMESSO);

avverso la sentenza del 19.05.2010 della Corte di appello di Bologna;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. Domenico Gentile;

Udito il Sostituto Procuratore Generale Dott. Volpe Giuseppe che ha concluso per per il rigetto del ricorso;

Letti i motivi del Difensore che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO

Il Tribunale d…

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