Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8036 del 19 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:8036PEN

Massima

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Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione sui provvedimenti cautelari personali è circoscritto all'esame dell'atto impugnato al fine di verificare la presenza di due requisiti: l'esposizione delle ragioni giuridicamente significative che hanno determinato il provvedimento e l'assenza di illogicità evidenti, ossia la congruità delle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del provvedimento. Il giudice di legittimità non può riesaminare gli elementi materiali e fattuali delle vicende indagate, né le caratteristiche soggettive dell'indagato, né le esigenze cautelari e le misure ritenute adeguate, trattandosi di apprezzamenti rientranti nell'esclusiva competenza del giudice che ha applicato la misura cautelare e del tribunale del riesame. Il controllo di legittimità sulla motivazione delle ordinanze di riesame è diretto a verificare la congruenza e la coordinazione logica dell'apparato argomentativo che collega gli indizi di colpevolezza al giudizio di probabile colpevolezza dell'indagato e la valenza sintomatica degli indizi, senza poter sindacare il giudizio ricostruttivo del fatto e gli apprezzamenti del giudice di merito circa l'attendibilità delle fonti e la rilevanza e concludenza dei risultati del materiale probatorio, quando la motivazione sia adeguata, coerente ed esente da errori logici e giuridici. Pertanto, non possono essere dedotte come motivo di ricorso per cassazione pretese manchevolezze o illogicità motivazionali del provvedimento del tribunale del riesame, rispetto a elementi o argomentazioni difensive in fatto di cui non risulti in alcun modo dimostrata l'avvenuta rappresentazione al suddetto tribunale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanin - Presidente

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 167/2012 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 17/02/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

lette/sentite le conclusioni del PG.

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, dr. Piero Gaeta, ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

Per l'imputato e' presente l'Avvocato (OMISSIS), il quale chiede l&#…

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