Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44433 del 22 novembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:44433PEN

Massima

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Il comportamento violento e minaccioso di un soggetto nei confronti di pubblici ufficiali che procedono all'esecuzione di un provvedimento restrittivo della libertà personale, anche se l'atto di ufficio si è perfezionato, integra il reato di resistenza a pubblico ufficiale. La gravità delle condotte poste in essere, come l'uso di violenza fisica e di minacce gravi, nonché il tentativo di sottrarsi all'esecuzione del provvedimento mediante la fuga, giustificano il diniego delle attenuanti generiche e l'irrogazione di una pena base prossima al minimo edittale, senza che ciò integri un vizio di motivazione. La mancata concessione della recidiva, in sede di appello, comporta la rideterminazione della pena base senza l'aumento di un terzo, in ossequio al principio di proporzionalità della sanzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Presidente

Dott. GALLUCCI Enric - rel. Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedetto - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 29/10/2021 dalla Corte di appello di Messina;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere ((omissis));
sentiti il Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto venga dichiarata la inammissibilita' del ricorso, e il difensore dell'imputato, avvocato (OMISSIS) in sostituzione dell'avvocato (OMISSIS), che si e'…

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