Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23817 del 8 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23817PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza può essere applicata al soggetto la cui pericolosità sociale sia attuale e concreta, desumibile non solo da precedenti penali per reati anche risalenti nel tempo, ma anche da una condotta di vita caratterizzata dalla costante dedizione ad attività delittuose, dal sostentamento attraverso proventi illeciti e dall'assenza di segnali di ravvedimento, tali da far ritenere che il soggetto continui a vivere nell'ambito di relazioni criminali. La durata della misura deve essere proporzionata all'elevato grado di pericolosità del soggetto e alla sua capacità a delinquere, senza che sia necessaria una puntuale giustificazione della sua determinazione temporale, purché adeguatamente motivata.

Sentenza completa

sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17/07/2015 della Corte di Appello di Venezia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere ((omissis));
lette le conclusioni scritte del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con l'ordinanza in epigrafe, la Corte di Appello di Venezia confermava il decreto emesso dal Tribunale di Vicenza che aveva applicato al ricorrente la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per due anni, escludendo soltanto l'obbligo di soggiorno nel comune di residenza.
La Corte riteneva provata l'attuale pericolosita' sociale del (OMISSIS), ricavandola dai suoi numerosi precedenti penali per i piu' svariati reati contro…

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