Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11996 del 22 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:11996PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione di un soggetto a un'associazione di tipo mafioso può essere provata attraverso un compendio indiziario autonomo e distinto rispetto agli elementi probatori relativi ad altri reati contestati allo stesso soggetto. In particolare, la prova della appartenenza a un sodalizio criminoso non necessariamente presuppone l'accertamento della responsabilità per uno o più delitti-fine, quando gli elementi indiziari consentano di ricostruire in maniera particolareggiata e precisa il contributo partecipativo e il ruolo svolto dal soggetto all'interno del sodalizio. Pertanto, la circostanza che l'impianto accusatorio relativo ad un altro reato sia stato gravemente vulnerato non vale a inficiare gli elementi indiziari autonomi e distinti raccolti a carico dell'indagato per il diverso reato di partecipazione ad associazione mafiosa. Inoltre, il riferimento alle frequentazioni dell'indagato con altri soggetti ritenuti appartenenti al sodalizio criminoso non costituisce di per sé prova della sua affiliazione, ma rappresenta un elemento che concorre a rafforzare il quadro indiziario complessivo. Infine, le censure relative al contenuto e all'attendibilità delle chiamate in correità e delle testimonianze de relato non sono suscettibili di sindacato in sede di legittimità, se la motivazione del giudice di merito risulta congrua e logica, senza evidenti profili di illogicità o contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 5997/15 R.I.M. Caut. Personali emessa in data 12 novembre 2015 dal Tribunale del riesame di Napoli.
Sentita la relazione svolta in pubblica udienza dal consigliere dott. ((omissis));
udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. BALDI Fulvio, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha insistito nell'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza…

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