Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12615 del 25 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:12615PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 12-sexies del D.L. n. 306/1992 richiede l'accertamento della sproporzione tra il valore dei beni acquisiti dall'indagato e i suoi redditi dichiarati e attività economiche, da effettuarsi con riferimento al momento in cui i beni sono entrati nel suo patrimonio, senza che possano rilevare favorevoli vicende economiche successive. Il giudice deve motivare specificamente in ordine a ciascun bene sequestrato, non potendo disporre il sequestro in forma allargata o per equivalente al di fuori delle ipotesi tassativamente previste dalla legge. L'onere della prova della lecita provenienza dei beni grava sull'indagato, mentre il giudice è tenuto a valutare compiutamente i contributi difensivi volti a dimostrare la proporzionalità tra patrimonio e redditi dichiarati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MANNA Felice - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

(OMISSIS) n. Roma il (OMISSIS);

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa il 9 ottobre 2014 dal Tribunale di Roma;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));

udita la requisitoria del pubblico ministero, sost. proc. gen. dott. GIALANELLA Antonio che ha chiesto la dichiarazione di inammissibil…

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