Il comportamento di chi si introduce abusivamente nel profilo social di un'altra persona e diffonde da tale profilo messaggi contenenti riferimenti a presunte relazioni omosessuali e comportamenti sessuali di terzi, configura i reati di accesso abusivo a sistema informatico, diffamazione e sostituzione di persona, a prescindere dal fatto che i termini utilizzati per indicare l'orientamento sessuale delle persone offese siano o meno entrati nell'uso comune. La spontanea collaborazione di società estere nella trasmissione di documentazione informatica rilevante ai fini del procedimento penale rende tale documentazione pienamente utilizzabile, senza necessità di attivare la procedura di rogatoria internazionale, in quanto l'acquisizione avviene interamente all'interno del territorio nazionale senza alcuna attività invasiva della sovranità di uno Stato estero. La questione relativa alla possibile scriminante della provocazione, non dedotta in sede di appello, è preclusa in sede di legittimità.