Cassazione penale Sez. I sentenza n. 30330 del 29 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:30330PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Quando nei confronti di un imputato sono emesse in procedimenti diversi più ordinanze cautelari per fatti diversi, la retrodatazione prevista dall'art. 297, comma 3, c.p.p. (il c.d. divieto delle contestazioni a catena) opera soltanto se tra i fatti contestati sussiste una connessione qualificata, ovvero se si tratta di reati in concorso formale, in continuazione o comunque legati da un nesso teleologico. In assenza di tale connessione qualificata, i termini di durata della seconda ordinanza cautelare decorrono dalla data di esecuzione o notifica della prima, ma solo se i due procedimenti sono in corso davanti alla medesima autorità giudiziaria e la loro separazione può essere ricondotta a una scelta del pubblico ministero. Diversamente, quando i procedimenti sono autonomi e originati da distinte notizie di reato, i termini della seconda ordinanza cautelare decorrono dalla sua emissione, senza possibilità di retrodatazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VA. AN. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 361/2009 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 30/03/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARCELLO ROMBOLA';

tette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ah chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv.to ((omissis)), in sostituzione dell'avv.to ((omissis)), che ha chiesto l'accoglimento.

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