Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31480 del 22 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:31480PEN

Massima

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La misura di prevenzione patrimoniale della confisca di beni può essere applicata quando sia accertata la sproporzione tra il valore dei beni acquisiti dal proposto e i suoi redditi leciti, anche se non dichiarati a fini fiscali, nonché l'incompatibilità tra i flussi finanziari e le fonti di reddito. Tuttavia, la confisca non può colpire indiscriminatamente tutti i beni del proposto, ma solo quelli che si ha motivo di ritenere siano frutto di attività illecite o che ne costituiscano il reimpiego. Il giudice ha l'onere di dimostrare tale sproporzione, non potendosi configurare un'inversione dell'onere della prova a carico del proposto. Inoltre, il provvedimento ablativo può essere limitato al valore relativo all'incremento patrimoniale derivante dal reimpiego di profitti illeciti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 41/2011 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 08/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LA POSTA LUCIA;

lette le conclusioni del PG Dott. STABILE Carmine, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con decreto in data 8.6.2012 la Corte di appello di Catanzaro dichiarava inammissibile l'appello proposto da (OMISSIS) avverso il provvedimento con il quale il Tribunale di ((…

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