Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13660 del 28 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:13660PEN

Massima

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Il reato di accesso abusivo a sistema informatico è integrato quando il soggetto, pur essendo autorizzato per ragioni di ufficio all'accesso al sistema informatico, utilizza le proprie credenziali di accesso per consultare dati relativi a un procedimento penale in cui è persona offesa, al fine di evitare che tale consultazione venga registrata dal sistema, in assenza di uno specifico incarico che gli consenta tale consultazione per ragioni di servizio. In tal caso, la condotta dell'agente è penalmente rilevante in quanto realizzata per fini di interesse privato, in violazione dei doveri inerenti alla qualità di operatore autorizzato all'accesso del sistema informatico. L'errore dell'autore immediato, determinato dall'inganno dell'autore mediato, può escludere la punibilità dell'autore immediato ai sensi dell'art. 48 c.p., ma non esclude la responsabilità penale dell'autore mediato, il quale risponde a titolo di concorso nel reato commesso dall'autore immediato. La valutazione della sussistenza dell'elemento soggettivo del dolo e dell'errore evitabile con l'ordinaria diligenza rientra nell'ambito del merito della decisione, non sindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivata. Parimenti, la determinazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui all'art. 133 c.p., è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito e non è censurabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesca - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. ROMANO Miche - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/12/2017 della Corte di Appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. Michele Romano;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. Filippi Paola, che ha concluso chiedendo che sia dichiarata l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore della parte civile (OMISSIS), avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv.…

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