Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33154 del 8 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:33154PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, richiede la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza circa la partecipazione dell'imputato al sodalizio criminoso, desumibili da elementi quali la sua partecipazione ai "consuntivi" per quantificare i profitti del traffico, il godimento di un credito fiduciario presso i vertici dell'associazione che gli consente di programmare autonomamente i suoi viaggi per l'approvvigionamento della droga, nonché la professionalità e abitualità dimostrate nell'attività di spaccio, anche avvalendosi della rete di complicità di cui dispone. Tali elementi, valutati complessivamente, sono idonei a giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione del concreto e attuale pericolo di recidiva, nonostante l'imputato sia stato precedentemente sottoposto ad altra misura cautelare senza commettere ulteriori reati, atteso che la cessazione della condotta criminosa è imputabile all'applicazione della misura e non a una libera scelta dell'imputato. La valutazione del pericolo di recidiva, in tali casi, non si limita all'operatività dell'associazione o alla data ultima dei reati-fine, ma si estende anche alla possibile commissione di nuovi reati espressivi della medesima professionalità e del medesimo grado di inserimento nei circuiti criminali, sicché il mero decorso del tempo e la rescissione del vincolo associativo non sono di per sé sufficienti a superare la presunzione relativa di attualità delle esigenze cautelari prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - rel. Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 20/12/2021 del Tribunale di Potenza;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ROMANO Michele;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale CERONI Francesca, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso o, in subordine, per il suo rigetto;
udito il difensore dell'imputato, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.

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