Consiglio di Stato sentenza n. 11187 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:11187SENT

Massima

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Il rilascio di un'autorizzazione per l'apertura di un passo carrabile, quale accesso da area privata idonea allo stazionamento di veicoli, costituisce un provvedimento di natura pubblicistica finalizzato a garantire la sicurezza della circolazione stradale. Pertanto, il venir meno dei requisiti di sicurezza previsti dalla normativa di settore, a seguito di sopravvenuti interventi di riqualificazione urbanistica che rendano incompatibile il mantenimento del passo carrabile, legittima l'amministrazione competente a disporne la revoca, non già in applicazione dell'istituto della revoca di cui all'art. 21-quinquies della legge n. 241 del 1990, bensì in forza del dovere di adeguamento del titolo autorizzatorio alle prescrizioni del Codice della Strada e del relativo Regolamento di esecuzione, a tutela della sicurezza della circolazione. Tale provvedimento, pur non configurandosi come annullamento d'ufficio, non dà luogo al riconoscimento di un indennizzo in favore del titolare del passo carrabile, in assenza di una dimostrazione del concreto pregiudizio patrimoniale subito, essendo onere del privato provare l'effettiva incidenza negativa dell'eliminazione del passo carrabile sull'utilizzazione del bene immobile. Peraltro, ove il privato avesse partecipato al procedimento di formazione dello strumento urbanistico che ha determinato la realizzazione della rotatoria, avrebbe potuto rappresentare eventuali soluzioni alternative per il mantenimento del passo carrabile, senza che la mancata attivazione in tal senso possa essere addossata all'amministrazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/12/2023

N. 11187/2023REG.PROV.COLL.

N. 06049/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6049 del 2018, proposto dalla Società Gimar s.p.a., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati Federico Gualandi e Francesca Minotti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia,

contro

il Comune di Bologna, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Federico Cappella, Antonella Trentini e Nadia Zanoni, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio del primo in Roma, via Antonio Bertoloni, n. 35,

per la riforma

della sentenza del Tribunale Ammi…

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