Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 3930 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:3930SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di condono edilizio successivamente all'impugnazione di un provvedimento di demolizione di opere abusive determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente e l'improcedibilità del ricorso stesso. Ciò in quanto il riesame dell'abusività dell'opera provocato dalla domanda di condono, sia pure al fine di verificarne l'eventuale sanabilità, comporta la necessaria formazione di un nuovo provvedimento, esplicito o implicito (di rigetto o di accoglimento), che vale comunque a superare il provvedimento sanzionatorio oggetto dell'impugnativa. Pertanto, la presentazione della domanda di condono, anche se successiva all'impugnazione del provvedimento di demolizione, determina l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto il nuovo provvedimento che l'amministrazione è tenuta ad adottare in esito alla domanda di condono, sia esso di accoglimento o di rigetto, supera e rende inefficace il precedente provvedimento sanzionatorio impugnato. Tale principio è confermato dalla giurisprudenza, la quale ha ritenuto che la presentazione dell'istanza di condono successivamente all'impugnazione dell'ordinanza di demolizione - o alla notifica del provvedimento di irrogazione delle altre sanzioni per abusi edilizi - produce l'effetto di rendere inefficace tale provvedimento e, quindi, improcedibile l'impugnazione stessa, per sopravvenuta carenza di interesse.

Sentenza completa

N. 00214/2004
REG.RIC.

N. 03930/2015 REG.PROV.COLL.

N. 00214/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 214 del 2004, proposto da:
Soc Anva Srl, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis))', con domicilio eletto presso ((omissis))' in Roma, Circ.Ne Clodia, 36;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco pro-tempore, rappresentata e difesa dall'Avv. ((omissis)) , presso lo stesso domiciliato negli uffici dell'Avvocatura di Roma Capitale, Via del Tempio di Giove n. 21,;

per l'annullamento

della determinazione dirigenziale n. 1292 del 22 ottobre 2003, con la quale è stata ingiunta la demolizione di opere abusivamente realizzate su un'unità immobiliare sit…

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