Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1390 del 16 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:1390PEN

Massima

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Il reato di minaccia, quale reato di pericolo, si configura quando la condotta dell'agente sia potenzialmente idonea ad incidere sulla libertà morale della vittima, prospettandole il pericolo di un male ingiusto, senza che sia necessario l'effettivo verificarsi di un sentimento di intimidazione nella persona offesa. Ai fini della sussistenza del reato, è sufficiente che le espressioni utilizzate, valutate secondo un criterio medio e in relazione alle concrete circostanze del fatto, abbiano una valenza intimidatoria oggettiva, a prescindere dalla percezione soggettiva della vittima. Tuttavia, il decorso del termine di prescrizione, maturato prima della pronuncia della sentenza di condanna, determina l'estinzione del reato, con conseguente annullamento della sentenza senza rinvio agli effetti penali, ferma restando l'inammissibilità del ricorso agli effetti civili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T. - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/02/2022 del TRIBUNALE di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione del consigliere Dr. BELMONTE Maria Teresa;
udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persone del Sostituto Procuratore Generale, Dr. CERONI Francesca, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio perche' i reati sono estinti per prescrizione.
letta la memoria dell'avvocato (OMISSIS), difensore della pa…

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