Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Ai sensi dell'art. 2, comma 8, della L.R. 17/1994, il Comune può annullare la concessione edilizia tacitamente assentita per silenzio-assenso solo entro il termine perentorio di 30 giorni dalla comunicazione di inizio lavori, decorso il quale l'annullamento è illegittimo, salvo che l'Amministrazione dimostri la sussistenza di un concreto e attuale interesse pubblico prevalente rispetto all'affidamento del privato, valutando altresì il grado di consolidamento della sua posizione. Inoltre, in caso di annullamento giudiziario di una parte dello strumento urbanistico, il rinnovo del procedimento deve ripartire dal momento dell'illegittimità accertata, senza necessità di una rielaborazione complessiva, essendo sufficiente la sola fase di approvazione da parte dell'Assessorato regionale, il cui silenzio per oltre 270 giorni determina l'approvazione tacita dello strumento urbanistico.