Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 53444 del 24 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:53444PEN

Massima

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La denuncia di un reato, anche se successivamente ritenuta infondata, non integra il reato di diffamazione, in quanto l'attribuzione di una condotta illecita a terzi è finalizzata a giustificare l'intervento dell'autorità competente, nei casi in cui tale intervento è ammesso dalla legge. Pertanto, l'errore sulla verità della condotta attribuita, anche se determinato da colpa, esclude la punibilità sia per il reato di calunnia che per quello di diffamazione, in quanto entrambi connotati dal medesimo elemento psicologico del dolo generico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/02/2017 della CORTE APPELLO di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MOGINI STEFANO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa DE MASELLIS MARIELLA che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per essere il reato estinto per prescrizione.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per mezzo del suo difen…

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