Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41323 del 11 ottobre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:41323PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare l'applicazione di una misura cautelare personale, è tenuto a dare adeguata e logica motivazione in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, senza che il controllo di legittimità della Corte di Cassazione possa estendersi ad una diversa valutazione delle risultanze probatorie e delle circostanze di fatto già apprezzate dal giudice di merito. Ciò in quanto il sindacato di legittimità è limitato alla verifica della congruenza e della coordinazione logica dell'apparato argomentativo che collega gli indizi al giudizio cautelare, nonché del valore sintomatico degli indizi medesimi, senza poter coinvolgere il giudizio ricostruttivo del fatto e gli apprezzamenti del giudice di merito in ordine all'attendibilità delle fonti e alla rilevanza e concludenza dei risultati del materiale probatorio, quando la motivazione sia adeguata, coerente ed esente da errori logici e giuridici. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente ritenere sussistente il pericolo di recidiva, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, anche in assenza di una dimostrata permanenza del legame dell'indagato con l'organizzazione criminale, qualora gli elementi acquisiti consentano di desumere un concreto e attuale rischio che l'indagato possa tornare a commettere gravi reati della stessa specie di quelli per cui si procede, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, se sorretta da adeguata e logica motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. GIORGI ((omissis)) - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 05/05/2023 del Tribunale di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'avv. (OMISSIS), difensore della ricorrente, che ha concluso chiedendo l'annullamento della ordinanza impugnata.
RITENU…

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